L’iniziativa popolare “Stop
all'immigrazione di massa”, sostenendo il ritorno ai contingenti,
propone un sistema d'immigrazione in stile apartheid. I contingenti
di lavoratori stranieri ammissibili in Svizzera, sono stabiliti su
fondamenti razzisti e fanno comodo gli imprenditori. Non è
stabilendo categorie di esseri umani diversi, con più o meno
diritti, che si esce dallo sfruttamento.
Lottiamo per una vera libera
circolazione, dove studiosi, artisti o turisti di tutto il mondo
possano soggiornare in Svizzera liberamente, dove i lavoratori
migranti, come i residenti, abbiano il diritto di stabilirsi e di
lavorare in maniera sicura con la loro famiglia e dove i rifugiati
politici in lotta per la libertà, la pace o il socialismo vengano
accolti a braccia aperte.
Purtroppo la propaganda dalla destra
centrista e delle lobby padronali, contro l'iniziativa razzista
dell'Udc, ha creato solo confusione, denunciando il "rischio"
di veder annullare tutti gli accordi Bilaterali con l'Ue, peccato! è
stato il miglior argomento in suo favore.
Gli accordi bilaterali sono : la
Libera circolazione delle persone, delle merci e dei capitali,
Schengen, Dublino, il Cassis de Dijon, i Passaporti biometrici, il
Processo di Bologna, i Tir da 40 tonnellate, ecc. Questi trattati
sono legati dalla famosa clausola ghigliottina che, in caso di
bocciatura di uno di essi, li farebbe saltare tutti!
Attualmente, con le regole imposte
dall’Ue negli Accordi bilaterali, la Svizzera cede la sovranità
nazionale alla Corte di Giustizia Europea, sottomettendosi alla sua
giurisprudenza. Ogni cittadino democratico ha quindi il dovere di
combatterli.
Purtroppo, solo la Libera
circolazione delle persone, nel caso d’estensione degli accordi ad
altri paesi, deve essere vagliata dal parlamento federale, decisione
contro cui fortunatamente può essere lanciato un referendum.
L'accordo di Libera circolazione con Bruxelles funziona secondo il
dogma o tutti o nessuno, per cui qualora la Svizzera rifiutasse la
Libera circolazione ad un paese qualsiasi, tutti gli accordi
sarebbero disdetti. La “Libera circolazione” è quindi il fulcro
delle relazioni con l'Ue.
Tra i lavoratori la Libera
circolazione non è per nulla amata. L'abbandono dei contingenti ha
avuto un impatto enorme sulla disoccupazione, di conseguenza sui
luoghi di lavoro si è rafforzata la concorrenza tra lavoratori. In
seguito, a causa dall’inesorabile crisi del sistema capitalista
molti disoccupati da tutta l’Ue si sono spinti in Svizzera per
cercare fortuna. Cosciente di disporre di una grande riserva di
manodopera senza lavoro, il padronato ha moltiplicato e differenziato
gli attacchi e gli abusi. Oggi i salari si sono abbassati, mentre,
sebbene il Governo si sforzi per negarlo, in Svizzera vi è un
carovita inarrestabile. L'aumento delle disuguaglianze mette in
pericolo la stabilità del sistema.
Non sarò certo io, comunista, a
voler curare il capitalismo malato. Con il mio no alla Libera
circolazione, piuttosto, mantengo l'impegno di lottare per i problemi
quotidiani dei lavoratori. La Libera circolazione, nel sistema della
“pace del lavoro”, dove il licenziamento breve è un'istituzione,
i contratti collettivi sono il miglior miraggio e le agenzie di
lavoro interinale il cancro che doma il movimento sindacale, ha
premesso il dilagare del precariato. I lavoratori, ingannati dalla
socialdemocrazia, si sono trovati impreparati, incapaci di lottare
uniti per difendere i propri interessi di classe, contro il libero
sfruttamento dei lavoratori da parte di una classe padronale sempre
più avida.
Cogliamo l'occasione per dire no a
questi Accordi bilaterali, quando potremo raccogliere le firme contro
l'allargamento della Libera circolazione alla Croazia. Non ce ne
vogliano gli amici croati, noi ce la prendiamo con chi dirige l’Ue
e con il Governo che ha negoziato gli Accordi bilaterali.
Poi basterebbe negoziare dei nuovi
accordi, lasciandoci alle spalle il dumping salariale, la crisi
agricola, la deriva securitaria e il traffico pesante, sacrificando i
segreti dei banchieri piuttosto che le vite dei lavoratori.